Una relazione finita male, un viaggio per ritrovare la serenità e la pace interiore, un soggiorno in Australia, a Geelong nello stato di Victoria. Sono queste le esperienze che danno lo spunto a Delsaceleste, all'anagrafe Marco Del Santo, per comporre le canzoni del suo nuovo album, dal titolo "Le orme dei miei passi", uscito in queste settimane per l'etichetta New Model Label. Il cantautore milanese, attivo sulla scena indipendente dal 2006 come polistrumentista, cantante e autore, parte dalla traumatica rottura di una rapporto per affrontare un viaggio catartico, di accettazione della nuova situazione e per riscoprire se stesso. Il tutto in un ambiente affascinante dagli spazi sterminati e ignoti come l'Australia in cui lasciarsi trasportare e ritrovarsi.
Per farlo Delsaceleste («nome che nasce dall’unione del diminutivo del mio cognome, Delsa, usato comunemente da amici e conoscenti, e Celeste, la protagonista di un racconto che ho scritto tra il 2005 e il 2006», spiega) ricorre, come già aveva fatto per il precedente "La fabbrica dei ricordi" (2011), alla formula del concept album, tanto caro al genere progressive. Dal punto di vista musicale però il disco è molto diverso: si passa dal classico cantautorale chitarra e voce, a brani più articolati che esplorano il territorio rock e beat, senza far passare in secondo piano echi sudamericani. A contribuire alla nascita del disco sono stati Giacomo
Ferrari (pianoforte), Paolo Zucchetti (batteria), Rino Garzia (basso),
Davide Minelli (chitarra elettrica), Barbara Pinna (violino).
Questa nuova esperienza artistica è arricchita da un racconto scritto da Fabio Testa, alias Giovanni Fugazza, che lega le canzoni del disco, e le illustrazioni di Jacopo Silvestri.
In questa breve intervista, Marco Del Santo presenta il suo nuovo disco.
Marco, è passato un bel po' di tempo dal precedente "La Fabbrica dei ricordi". Cosa è successo?
«Il periodo di lavorazione de "La Fabbrica dei ricordi", con annessa mostra a tema a cui hanno partecipato diversi artisti, è stato frenetico. Per il progetto successivo, "Le orme dei miei passi" volevo lavorare in maniera più meditata e accurata essendo diversi i fronti coinvolti: musiche, racconto e illustrazioni. Mi sono preso il tempo necessario».
Perché hai scelto di registrare un concept album?
«Mi capita di vivere periodi di intensa creatività in cui scrivo di getto diversi brani che, proprio per essere stati concepiti in un'unica fase, finiscono per essere naturalmente correlati tra di loro, come elementi differenti di una visione più ampia e complessa».
Quanto ha inciso sulla scrittura delle canzoni del disco la tua esperienza di vita in Australia?
«È stata fondamentale, diretta ispirazione tra realtà e immaginazione».
Quanto tempo hai vissuto nella terra dei canguri?
«Solamente tre mesi, ma nella mente direi senz'altro di più».
Per un cittadino di una grande città come Milano deve essere abbastanza "traumatico" essere trasportato negli spazi sconfinati di quel continente. Cosa ti ha lasciato questa esperienza?
«È stata l'esperienza più forte che abbia vissuto sinora. Ho avuto modo di mettermi alla prova, di riscoprire le mie potenzialità e analizzare i miei limiti, cercando sia di ritrovarmi che di rinnovarmi».
Sembra che tutta questa libertà ti abbia condizionato nel titolo di alcune canzoni come "Spazi immensi" e "Dolce solitudine" e nella musica dei brani strumentali…
«Verissimo, ho cercato di esprimere con parole e sonorità quelle sensazioni così liberatorie».
La rottura di un relazione è il punto di partenza di questo viaggio. Sembra però più che altro una liberazione. Non si avverte quel senso di disperazione che ci si potrebbe aspettare. Qual è il messaggio che hai voluto trasmettere?
«In ogni fase della nostra vita convivono benessere e complessità, bisogna riuscire a conservare ciò che di positivo ci è stato dato e farlo diventare parte integrante di noi stessi, è fondamentale avere modo di meditare intensamente, di arrivare in profondità».
Quali difficoltà hai incontrato a mettere in musica le tue emozioni?
«Ogni processo creativo è anche una esplorazione della propria emotività, quindi non è mai qualcosa di neutro. Nel mio caso entro in sintonia con le mie sensazioni e cerco di ricostruirle musicalmente».
Come avete lavorato sugli arrangiamenti di "Le orme dei miei passi"?
«Gli arrangiamenti dei brani sono stati costruiti sopra i miei provini e sono stati scritti assieme ai musicisti che l'hanno suonato. Voglio cogliere l'occasione per ricordarli e ringraziarli tutti: dal batterista Paolo Zucchetti, al pianista Giacomo Ferrari, al chitarrista Davide Minelli, al bassista Rino Garzia, alla violinista Barbara Pinna, per finire col compositore Luca Talamona con cui ho lavorato a "Pensieri in volo"».
Alla base del concept c'è una storia raccontata da Fabio Testa e illustrata da Jacopo Silvestri. Come sono nate queste collaborazioni e come avete portato avanti il progetto?
«Sono entrambi grandi amici e già in passato miei collaboratori. Conoscendo le potenzialità e le abilità di Fabio come scrittore e di Jacopo come artista, in questo caso specifico illustratore, è stato spontaneo e naturale rivolgermi a loro per lavorare al progetto "Le orme dei miei passi". Devo dire che è stato molto stimolante e appagante lavorare con loro fianco a fianco in ogni singola fase del progetto. Siamo partiti dai brani musicali allo stato grezzo per poi creare qualcosa di più ampio e completo».
Hai dei riti precisi nella scrittura?
«Come ti dicevo prima, solitamente diversi brani nascono in una stessa fase e si innesca quel processo che ti ho già descritto. Diciamo che è un rito di cui sono quasi succube».
Un desiderio da realizzare con la musica e uno nella vita…
«Per citare un po' la tematica del disco e della title-track, ogni passo che si compie è parte di un percorso in continua evoluzione, di cui non si può sempre intuire la direzione. Dobbiamo cercare allo stesso tempo di tenere salde le nostre radici e metterci continuamente in discussione».
Titolo: Le orme dei miei passi
Artista: Delsaceleste
Etichetta: New Model Label
Anno di pubblicazione: 2014
Tracce
(musiche e testi Marco Del Santo, eccetto dove diversamente indicato)
01. EK 092
02. Contraddizione
03. Pensieri in volo [musica di Luca Talamona e Marco Del Santo]
04. Spazi immensi
05. Dolce solitudine
06. Ombre
07. Soltanto polvere
08. Non rischiamo di scadere
09. Le orme dei miei passi
10. La metamorfosi
11. Titoli di coda
Nessun commento:
Posta un commento