"Senza lume a casaccio nell’oscurità" è il titolo del primo album del cantautore Sergio Pennavaria, trentasette anni a febbraio, siciliano di nascita e savonese d'adozione che si esibirà domenica sera alla Torre Antica, piazza Sant'Agostino a Verezzi (in duo con Boris Vitrano, ore 22). Sergio, laureato all'Accademia di Belle Arti, ama definirsi un busker, un artista di strada. E proprio la strada, le stazioni della metropolitana, le piazze, i vicoli sono stati per anni il suo palcoscenico. Un mondo ideale per fare esperienza, per capire la gente, il pubblico, le sensazioni e le emozioni che le canzoni sanno e possono regalare. Dopo tanto girovagare per lo "stivale" – la natia Siracusa e poi la Calabria, Roma, Firenze – sceglie di fermarsi a prendere fiato e a gettare le basi della sua arte musicale a Savona. Lo fa con discrezione, con la sua simpatia e con grande impegno. Doti e peculiarità che lo fanno entrare da subito nel vivace underground savonese. Conosce artisti, amici, compagni di viaggio che lo "prendono per mano" in questa avventura. Un viaggio in musica fatto di dodici tracce di grande respiro e dal suono coinvolgente, di liriche che trasmettono l'urgenza di comunicare e di esprimere il disagio dei tempi.
«L'album è la concretizzazione di tutto il lavoro precedente, un desiderio finalmente diventato realtà – spiega Pennavaria – Sono il quarto di cinque figli, mio padre Iano era un operaio che mi ha trasmesso la passione per la musica. Mia madre aveva grande predisposizione per il canto ma la "cultura del sud" non le ha permesso di proseguire la sua carriera. Non c'erano giocattoli in casa mia e così ho saccheggiato la libreria di casa. Ho letto di tutto, mi sono appassionato subito all'arte, al teatro, alla pittura e alla musica. Nella post adolescenza mi sono avvicinato alla beat generation che penso mi abbia influenzato. A tredici anni ho scritto le mie prime canzoni e a sedici ho partecipato a Sanremo Giovani '93 con la canzone "Francesco". Ero il più giovane in gara ma ho capito subito come andavano le cose e mi sono allontanato da quel mondo».
Lontano dai riflettori Sergio ha proseguito il suo percorso. «Ho girato l'Italia suonando nelle piazze, sono sempre stato un artista di strada – prosegue – E’ stata una esperienza importantissima, formativa e vissuta con animo sereno nonostante le mille difficoltà. Ho avuto la possibilità di far ascoltare le mie canzoni alla "vita"».
Un viandante, Sergio, che ha trovato in Savona un posto di ristoro e di ispirazione. «Savona è stato un passaggio fondamentale per la mia formazione. Fin dal mio arrivo ho trovato la possibilità di esibirmi dal vivo al circolo Raindogs e come apertura di due gruppi di indubbio valore come A Brigà e Il Ponte di Zan. La mia culla è stata però l'Italo Calvino a Loano».
Il salto in avanti è stato decidere di incidere il disco. «Due anni di lavoro in cui ho scoperto molti amici», prosegue Sergio, di professione educatore in una cooperativa sociale.
Amici musicisti che si chiamano Carlo Aonzo, mandolinista di fama mondiale, il percussionista Loris Lombardo, Boris Vitrano, Federico Fugassa, Alessandro Graziano, Mirco Rebaudo, Claudio Bellato, Davide Baglietto, il fisarmonicista Gianni Martini, Martino Biancheri e Renzo Luise.
«Sono stati tutti incredibili. Oltre ai musicisti della mia band ho trovato grande collaborazione e disponibilità da parte di tutti gli ospiti. Prendiamo Aonzo – impegnato in tre canzoni –, un artista incredibile ma di una umiltà assoluta. Fino alle tre di notte è rimasto a registrare le sue parti. Voleva dare il suo meglio per questo mio progetto e ci è riuscito. E poi tutti gli altri da Lombardo a Biancheri, da Martini a Bellato. Li devo ringraziare tutti, il loro apporto è stato determinante».
Decisiva è stata anche la collaborazione di Alessandro Mazzitelli che ha registrato e mixato il disco al Punto d'Incontro Italo Calvino di Loano. Un contributo che è però andato ben oltre il ruolo di tecnico del suono. «Le sue intuizioni, la sua pazienza, i consigli e gli incoraggiamenti hanno fatto sì che il disco vedesse la luce dopo due anni di intenso lavoro».
Un album che cela anche delle sorprese. Come l'intermezzo della manifestazione di protesta degli operai Fiat di Termini Imerese. «Ho vissuto molto profondamente questa crisi. La fabbrica è sempre stata vista come una grande occasione per tutti i siciliani. Mi sono commosso a vedere gli operai sui tetti. Volevo che nel disco se ne facesse cenno e ancora una volta "Mazzi" mi è venuto in soccorso. La protesta chiude il brano "La verità" e apre "Il mercato dell'obbrobrio" che parla di un'altra situazione difficile. Quella di Reggio Calabria presidiata dall'esercito. Si viveva con una immagine dittatoriale davanti agli occhi, c'era malessere. Non so perché ma la gente per strada era vestita con colori spenti».
Il disco si chiude con una canzone cantata in dialetto siciliano, "Calìa". «Con il siciliano mi posso confessare, riesco meglio a esprimere i miei sentimenti. La mia è una visione dionisiaca della vita. Fonte di ispirazione è stata però sempre la nostalgia, così come il rapporto con l'alcol».
Nell'album si rintracciano echi della produzione di Peppe Voltarelli e di una certa scuola popolare. «Di Peppe condivido il pensiero e la semplicità di viversi le sue vetrine. C'è però una differenza sostanziale, io non voglio proseguire sulla linea della canzone popolare anche perché è un percorso che non sto approfondendo. Fonti di ispirazione sono invece il Pino Daniele blues e popolare, Enzo Avitabile, Gaber, Fred Buscaglione che è il padre di tutti, i cantautori degli anni '70 e il rock degli anni '60 con un amore particolare per Nick Drake».
Una avventura e un viaggio che è anche ben raffigurata dalla copertina dell'album curata dal grafico e disegnatore savonese Alex Raso. Sergio sdraiato su una cassa di legno con la chitarra in mano e i pantaloni tirati su a mezzo polpaccio – «mi sono sempre piaciute le avventure di Huckleberry Finn e volevo si sapesse» – e la valigia, simbolo dell'eterno viaggio.
Titolo: Senza luce a casaccio nell'oscurità
Artista: Sergio Pennavaria
Etichetta: autoproduzione
Anno di pubblicazione: 2011
Tracce
(testi e musiche di Sergio Pennavaria)
01. Il pallone
02. La verità
03. Il mercato dell'obbrobrio
04. Il collasso
05. È tutto così strano
06. Gocce
07. Tropea
08. Ciò che tu non mi dai
09. Le tue parole
10. Killer
11. Il mio nuovo gioco
12. Calìa
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