mercoledì 15 maggio 2013

Trent'anni di blues con Joe Valeriano





Joe Valeriano è uno degli artisti più apprezzati della scena blues italiana. Pugliese di nascita e milanese d'adozione, Valeriano da oltre trent'anni porta avanti una carriera di musicista coerente e capace. Considerato dalla critica uno dei migliori interpreti della musica di Jimi Hendrix e Stevie Ray Vaughan, Valeriano è stato per otto anni a fianco del cantante inglese Kim Brown, prima di intraprendere la carriera solista che lo ha portato a calcare i palchi dei più importanti festival, come di club e teatri di periferia. Una decina sono gli album pubblicati a suo nome. Da "Elida", uscito nel 1991, ad "Acoustic Session" registrato insieme al chitarrista Joe Colombo e dato alle stampe nel 2012. Quello con il chitarrista slide ticinese è un sodalizio artistico che dura da parecchi anni e nel 2008 ha dato come frutto "Joe Valeriano & Joe Colombo", disco nel quale i due artisti hanno riproposto in acustico parte del loro repertorio fatto di classici rock/blues. Il nuovo capitolo discografico non ha fatto altro che confermare quanto di buono espresso in precedenza.
Valeriano, poche settimane fa, è stato ospite della Cantina dei Frati a Sassello dove si è esibito in un concerto molto apprezzato e seguito. Con Joe abbiamo parlato della sua musica, tra futuro e passato.



E' da poco uscito un tuo nuovo disco, ancora una volta insieme a Joe Colombo. Raccontaci questo fruttuoso incontro artistico.

"Dopo aver entrambi partecipato con le nostre rispettive band a varie edizioni del Vallemaggia Magic Blues in Ticino e del Festival Blues Rapperswil, nella Svizzera tedesca, gli organizzatori di Piazza Blues di Bellinzona ci hanno proposto di suonare insieme al loro Festival in duo acustico. Da qui è nata la nostra collaborazione artistica, sempre più richiesta da parte dei vari club in Svizzera e in Italia".

Qual è stata la molla che vi ha spinto a registrare "Acoustic session"?

"Prima di tutto perché abbiamo esaurito le 1000 copie del primo cd! Piuttosto che ristamparle abbiamo deciso di proporre ai nostri supporters un nuovo album, la cui realizzazione ci ha portato ad ottenere maggiori proposte in ambito dei festival blues".

Quali sono le differenze sostanziali dal precedente "Joe Valeriano & Joe Colombo"?

"Beh, nessuna. Il secondo è la naturale prosecuzione del primo, possiamo dire che è il "secondo tempo". Cambiano chiaramente la scelta dei brani, ma in sostanza si tratta di un unico progetto".

Pensi che abbia ancora un senso nel 2013 entrare in studio e registrare un disco?

"Assolutamente sì! Non solo per un’esigenza professionale ed artistica, ma anche per creare uno spazio di promozione e per ottenere maggiori chances di partecipare ai festival blues e alle varie esibizioni nei club".

Molti ti ricordano a fianco di Kim Brown. Quanto ha influito sulla tua carriera questo sodalizio?

"Kim Brown è l’artista che più di ogni altro ha influenzato le mie scelte artistiche-musicali, perché il suo modo di fare rock'n'roll, blues e country era unico e autentico. Kim era un vero rocker. Condividere con lui il palco è stato esaltante, ho imparato a vivere lo show nella maniera più adeguata, ho imparato come accattivarmi il pubblico, insomma, tutte le regole delle performances artistiche. Con Kim Brown ho anche registrato alcuni brani inediti, che purtroppo non sono stati pubblicati".

 In poche parole cosa è per te il blues?

"Il blues è un modo di vivere, di pensare. Il blues, come spesso si dice, o lo si ha dentro o è quasi impossibile crearlo. La mia generazione ha avuto la fortuna di vivere un’esperienza indiscutibilmente straordinaria e unica nel suo genere, perché ha potuto vivere in diretta sulla propria pelle la musica degli anni '70 che era quasi totalmente ispirata ai grandi del blues".

Come vedi l'approccio del pubblico italiano verso il blues?

"Il pubblico italiano è sempre più preparato e ci sono molti più appassionati rispetto a tanti anni fa".

Se non fosse esistito Jimi Hendrix che musica avremmo oggi?

"Non riesco a pensare alla musica, in particolare per quanto riguarda il rock e il blues, senza Jimi. È veramente una risposta difficile da dare!".

Molti musicisti denunciano che le possibilità di lavoro sono sempre meno, nei locali e nelle rassegne. Tu che impressione hai?

"Sì, è vero. Ci sono tante difficoltà per la musica live, sia nei piccoli club, sia nelle rassegne musicali di vario genere. Per fortuna riesco a suonare nei vari locali nei dintorni di Milano e attualmente, grazie alla collaborazione con Joe Colombo, suono spesso in Svizzera, dove la situazione live è migliore rispetto a quella italiana".

Se ti regalassero un biglietto per assistere a un concerto quale vorresti ricevere?

"Vorrei tanto assistere ad un concerto di Gregg  Allman e la sua band, ascoltare la sua mitica voce da vicino e il suono della sua grande band".

Cosa consiglieresti a un giovane chitarrista?

"Meno tecnica, più feeling. Ascoltare i grandi bluesmen di un tempo - Muddy Waters, Freddie King, Albert Collins, B.B. King, ecc. - e la musica degli anni '60-'70, dai Beatles ai Rolling Stones, dai Cream a Jimi Hendrix. Non si può essere un bravo chitarrista rock-blues senza aver studiato, ascoltato i brani di questi mitici personaggi. Ovviamente bisogna ascoltare con attenzione anche chitarristi moderni come Steve Vai, Joe Satriani, Andy Timmons, che io stimo tantissimo e che sono dei veri innovatori dello stile chitarristico nella musica moderna".

Si è celebrato da poco il concertone del Primo Maggio. Qual è il tuo commento?

"Beh, ogni anno è sempre peggio!".

Quale artista di oggi vedresti bene inserito nel panorama musicale degli anni '70?

"Derek Trucks e Doyle Bramhall".

Infine, anche per te le dieci domande secche:

- Lasagne o tortellini? Lasagne! Perché è un pasto completo, con i tortellini rimarrei affamato.
- Corvo o civetta? Civetta, perché i suoi occhi sono meravigliosi e suscitano un gran rispetto.
- Baita in montagna o attico in città? Attico in città. Mi piace vivere nella metropoli, non a caso sin da ragazzino ho vissuto prima a Londra, poi a Francoforte, e infine Firenze e Milano.
- Due o quattro ruote? Quattro ruote. Mi sento più sicuro. Anche se fino ai 35 anni ho guidato solo la Vespa.
- Dollaro o euro? Dollaro, mi piace un casino il film "Per un dollaro in più".
- Roma o Napoli? Napoli. Il mare!!!
- Salita o discesa? Discesa, meno faticosa.
- Albero o cespuglio? Albero, perché guarda verso il cielo. L’albero è vita, mi emoziono molto quando vedo gli alberi secolari della mia Puglia.
- "Foxy Lady" o "Texas Flood"? "Foxy Lady". Hendrix divino… Stevie umano…
- Rum o grappa? Rum!!! Esotico!





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