Canzone d'autore, impegno civile, poesia e passione. Sono questi gli ingredienti di "Na!?", disco pubblicato da Le3Corde, gruppo tarantino nato nel 2008 dall'incontro tra la cantante e chitarrista Giù Di Meo e il bassista Alessandro Martina. Dopo aver dedicato attenzione verso i grandi cantautori italiani, il duo ha iniziato nel 2011 a lavorare a composizioni originali e ha pubblicato un cd demo. L'ingresso nel gruppo del batterista Maurizio Casciabanca nel 2014 ha dato slancio al progetto e due anni dopo ha visto la luce "Na!?", pubblicato per l'etichetta ferrarese New Model Label. Il disco d'esordio contiene sette canzoni originali, più una bella cover di "Ma che freddo fa", indimenticabile brano portato al successo da Nada. È musica legata alla tradizione cantautorale quella proposta da Le3Corde, ma è anche pop ricco di contenuti e significati. Una parte importante del lavoro è stato riservato ai testi che affrontano problemi attuali come la mancanza di lavoro, la politica che ha sporcato l'Italia, il futuro che si deve regalare ai figli e alla possibilità di scegliere senza per questo venir discriminati, e di eroi morti che ancora oggi sono un simbolo e una guida per molti giovani. Ma le canzoni che compongono il disco sono anche un invito a stupirsi della bellezza, delle ingiustizie e dei momenti felici. Per gli autori le canzoni devono essere anche uno sprone a non mollare e a dire no con la forza dell'intelligenza e non della violenza. Una rivoluzione fatta con il sorriso nella speranza di stupire e lasciarsi stupire anche in una città come Taranto. "Na!?" è un lavoro che merita di essere apprezzato e soprattutto ascoltato con attenzione.
Con i componenti del gruppo abbiamo parlato di questo disco che ha fatto parte delle cinquanta opere in lizza per la Targa Tenco 2016 nella categoria “Opera prima”.
Con i componenti del gruppo abbiamo parlato di questo disco che ha fatto parte delle cinquanta opere in lizza per la Targa Tenco 2016 nella categoria “Opera prima”.
Perché avete deciso di chiamarvi "Le3corde" come il titolo del monologo de "Il berretto a sonagli" di Luigi Pirandello?
«La scelta del nome della band nasce dalla passione per il teatro e, in particolar modo, per le commedie di Eduardo De Filippo, il quale ha egregiamente interpretato "Il berretto a sonagli" di Pirandello. Nessun altro nome avrebbe potuto spiegarci con semplicità; le tre corde della mente... chi non ce l'ha?».
Cosa rappresenta per voi quella commedia, interpretata magistralmente da Eduardo De Filippo?
«La commedia rappresenta sicuramente quella scissione che poi è alla base della vita: il conflitto fra forma e vita, fra finzione e verità. Ancora una volta il giudizio ritorna prepotente, come nella vita di tutti noi, e la pazzia diviene espediente per scansare la triste realtà. Uno scudo, un rifugio è la pazzia un po' come le arti in generale. D'altronde un po' come la musica, ci si rifugia e ci si trova conforto, ci si accuccia fra le note, ognuno per un motivo, ma pur sempre per sfuggire da qualcosa».
Chi di voi è la corda civile, chi la corda seria e chi la corda pazza?
«Nessuno di noi rappresenta a pieno una corda sola; diciamo che ognuno di noi è uno e trino. Ogni corda la giriamo nel momento del bisogno, appunto per affrontare e/o sfuggire da qualcosa».
Avete intitolato il vostro disco "Na!?", mi spiegate cosa significa?
«È una tipica espressione tarantina che rimanda allo stupore. Con il "Na!?" invitiamo a stupirsi ancora della bellezza, delle ingiustizie e dei momenti felici. Nulla deve essere dato per scontato ed il "Na!?" vuole racchiudere, con un velato omaggio alla nostra città, un invito a non mollare, a chiedersi il perché delle cose, a chiedere per sapere».
Con le vostre canzoni affrontate temi molto attuali. Cosa volete comunicare?
«Le tematiche trattate sono diverse e, anche se apparentemente lontane, hanno come filo conduttore la bellezza del dire "No", la forza di opporsi con intelligenza e non con violenza, la voglia di rivoluzione gentile. L'augurio è sempre quello di stupire e lasciarsi stupire».
Nel testo della canzone "Di sana e robusta costituzione" troviamo il verso ‹il popolo non l'ha mai capita oppure il popolo l'ha dimenticata›. La recente consultazione referendaria smentisce questa affermazione. Cosa ne pensate?
«Probabilmente la smentisce in parte... il giorno dopo il referendum nell'autobus (che è l'anima sociale e politica della città) parecchia gente sosteneva di aver votato NO solo perché Renzi aveva fatto arrivare parecchi immigrati in città. Questo allora merita o no un bel "NA!?" di stupore? Peccato che il risultato non vada spesso di pari passo con la determinazione e la conoscenza. Però noi continuiamo a stupirci... chissà, un domani lo potremmo fare in positivo!».
Il partigiano voleva ‹uno stato dal volto umano› e la società d'oggi cosa vuole?
«La società di oggi vuole una guida, una grande fiducia da perseguire, un modello a cui rifarsi, ma non per imitazione o profitto, ma per convinzione. Si è persa la convinzione, sì, la parte più bella di una persona. Quello che chiamiamo "carattere", quella parte che freme e che parla, canta, suona, balla quando è convinto. Si è perso il gusto del personale, ma il nostro "NA!?" è ancora una volta un invito a stupirsi in positivo anche su questo concetto».
Altro tema caldo, quello di scegliere di non battezzare il figlio senza per questo essere bersaglio di critiche, in "Signor Buonasperanza"…
«Brano che prende spunto dall'ultima commedia di De Filippo, ‹Gli esami non finiscono mai›. Una vita sotto esame, sotto giudizio, una vita da "contratto", per poi rendersi conto che le verità nascono altrove. Come la fede, quella verace, pura, sincera, nasce dal basso, dalla gente che incontriamo per strada, tutti i giorni. Un brano che dice "NO" e "NA!?" al tempo stesso; se da un lato colpevolizza certi atteggiamenti, dall'altro si stupisce di ciò che poi è veramente una fede, una dedizione, un amore verso un figlio. La scelta, alla base di ogni vita, è lo stupore più bello che si possa regalare».
Peppino Impastato è il protagonista, seppure mai citato esplicitamente di "A.N.N.A."…
«L'acrostico è chiaro, i colori e i sapori di questo brano sono chiari, non era necessario cantare il nome di Peppino. ‹Non se lo sono scordati a Peppino› dice Felicia Impastato nel film "I cento passi", e nessuno mai potrà farlo. Poi crediamo che non sia necessario spiegare sempre tutto, ognuno girando le sue corde della mente potrà interpretare, stupirsi e assorbire tutto ciò di cui avrà bisogno».
In "Autunno" cantate di un vento bugiardo che ha indotto all'inganno. Cosa rappresenta questo testo?
«Questo è il brano del tradimento; la musica, come abbiamo scritto prima, diventa sfogo e rifugio. Abbiamo immaginato come ci si possa sentire in quella condizione; la contraddizione fa sempre da padrona: il ritmo allegrotto e incalzante che tiene testa alle parole struggenti se immaginate senza musica. L'abbandono non è mai abbandono totale, qualcosa rimane. Certo, il vento nella vita soffia sempre, a volte molto forte, altre volte un po' meno, ma quella radice, quella piccola radice che rimane incollata alla base potrà stupire ancora una volta. E allora l'autunno che passi pure, per dare spazio ad altre nuove stagioni».
In passato la musica era un potente mezzo di comunicazione, ritenete che abbia mantenuto la stessa forza?
«La musica era, è e sarà sempre un potente mezzo di comunicazione. Non crediamo di poter aggiungere altro».
Il disco si chiude con una bella cover di "Ma che freddo fa" di Nada. Perché questa scelta?
«Nada è un'artista che ci piace molto, fresca, dal carattere tosto e deciso; questo brano lo portiamo spesso durante i live e, un po' come portafortuna, lo abbiamo inserito nell'album, anche per non rinnegare le nostre origini di interpreti di altri artisti famosi».
Che cosa ha significato per voi essere entrati con "Na!?" tra i dischi candidati alle Targhe Tenco?
«"NA!?" abbiamo detto quando Govind Khurana della New Mobel Label ce l'ha comunicato. Una bella soddisfazione, una bella sorpresa. Siamo stati contentissimi di poter essere stati ascoltati e inseriti nei cinquanta artisti candidati alla Targa Tenco. Andremo sempre avanti, nonostante le mille avversità della vita di tutti i giorni, Le3corde risuoneranno ancor. D'altronde... se son corde gireranno».
Titolo: Na!?
Gruppo: Le3Corde
Etichetta: New Model Label
Anno di pubblicazione: 2016
Tracce
(testi e musiche Le3Corde, eccetto dove diversamente indicato)
01. Non è vero
02. A.N.N.A.
03. Di sana e robusta costituzione
04. Il mondo
05. Signor Buonasperanza
06. Le tre corde (II)
07. Autunno
08. Ma che freddo fa [Mattone, Migliacci]
Nessun commento:
Posta un commento